La resilienza, il cui termine deriva dal verbo latino “ resalio ”, ovvero “ risalire ”, in passato era una parola utilizzata piuttosto frequentemente anche in ambito marinaro, perché significava risalire sulla barca dopo una caduta in acqua. Si può facilmente intuire, quindi, anche da questo utilizzo storico, come il significato di resilienza, sia quello di risalire, per l’appunto, di recuperare, di risollevarsi, dunque, dopo una umanissima situazione di difficoltà esistenziale. Al giorno d’oggi, infatti, la resilienza, da un punto di vista psicologico può essere definita come la capacità graduale di una persona di affrontare e superare umanissimi eventi o periodi di stress. Detto in altre parole, la resilienza può permettere ad una persona, una graduale risalita dopo aver attraversato comunissime e varie difficoltà esistenziali.
Come si è sin qui scritto, quindi, di fronte ad eventuali situazioni di disagio con sé stessi, oppure con i familiari, sentimentali, relazionali, di salute, di lavoro o scolastici, la resilienza, e con la relativa risalita, può rappresentare gradualmente sia un momento di crescita e sia la possibilità di ritrovare un nuovo equilibrio interiore dopo aver vissuto una spiacevole esperienza. Certamente, tra le più frequenti difficoltà esistenziali vi è quella del tradimento.
La parola tradire trova la sua origine dal latino “ tradere ”, vale a dire “ consegnare a ” . Si può prendere ad esempio il celebre tradimento di Giuda a Gesù che determinò la consegna di quest’ultimo ai suoi giudici, oppure, sempre come esempio, nell’antichità l’espressione “ tradire una città ” stava ad indicare il consegnare una città al nemico. Come si può vedere, dunque, nel concetto di tradire è implicito un passaggio: ciò che il tradito di prezioso ha consegnato, non viene riconsegnato in altro modo, bensì consegnato a qualche altra persona. Detto questo, l’infedeltà in amore, come testimoniano numerose ricerche in proposito, è certamente molto più frequente oggi che in passato. Tutto ciò è almeno in parte dovuto alla diversa condizione che caratterizza le coppie contemporanee rispetto alle coppie dei decenni passati. Difatti, i ruoli maschili e femminili non si differenziano più nella maniera rigida di come avveniva in passato. Detto in altre parole, le coppie moderne dispongono di una libertà sconosciuta alle coppie del passato; se da una parte ciò permette ad entrambi i partner di esprimere maggiormente la propria individualità con possibili benefici anche sul rapporto di coppia, dall’altra, però, può esporre maggiormente al rischio di rotture e “fratture” tra i due membri della coppia.
Da un punto di vista psicologico, dunque, si può dire che è il fatto di vedere maltrattato un qualcosa di prezioso, di intimo, che era stato “consegnato a” un’altra persona, a ferire maggiormente in un tradimento amoroso. La reazione più comune a questa ferita, a questo tradimento della fiducia, è un vissuto di rabbia. Tale reazione, anche se all’inizio è quanto mai umana e naturale, se prolungata nel tempo può rivelarsi negativa per la persona tradita. Difatti, una rabbia continuata e non elaborata di un tradimento, può dar luogo ad una serie di stati d’animo che possono comunque incidere decisamente sulla persona tradita dal proprio partner. La rabbia non elaborata, infatti, si può trasformare in negazione di quanto accaduto, oppure in risentimento, oppure ancora in un cinismo che indurisce. Il rischio, dunque, è che la persona tradita finisca anche con l’allontanarsi da sé: può tradire i propri ideali, rinunciare all’idea di avere un nuovo amore, non credere più in sè stessa e negli altri, mettere da parte la propria sensibilità.
Attraverso un percorso psicologico, allora, gradualmente si può elaborare e dunque, superare una situazione di difficoltà esistenziale come può essere quella di un tradimento sentimentale, consentendo in tal modo ad una persona, una risalita, vale a dire un ritornare alla vita, anche sentimentale, in maniera più fiduciosa e salutare.