Nella nostra attuale società, con i suoi ritmi e stili di vita molto spesso contraddistinti da vissuti caotici, disordinati e frenetici, e con le moderne tecnologie che se da una parte facilitano di certo la nostra esistenza dall’altra ci possono riempire però di continue ed eccessive stimolazioni, un contatto con la Natura è di sovente cosa rara e sfuggente.
I nostri piedi, difatti, poggiano quasi sempre sul cemento o sull’asfalto e riuscire il più possibile a bilanciare ed equilibrare questa tendenza anche con il rigenerante contatto con la Terra, con la natura, può avere un’importantissima utilità esistenziale ed anche terapeutica, per tutti noi. Tra l’altro, nei bambini si può constatare come tra le loro più evidenti inclinazioni naturali vi sia anche e soprattutto il fortissimo bisogno di contatto con la natura. E nulla cambia se si vive in una grande metropoli oppure in una piccola comunità rurale poiché i bisogni psichici fondamentali degli essere umani sono e saranno sempre gli stessi. Inoltre, seguendo le impostazioni dello psicoanalista svizzero Carl Gustav Jung, effetti salutari nel contatto vivificante con la natura possono essere ottenuti da chiunque, cioè sia dalle persone con tratti introversi che da quelli tendenzialmente estroversi. I primi, nel verde naturale potranno trovare nuove forme e possibilità per esprimere la loro introspezione, mentre i secondi in tal modo potranno bilanciare la loro indole più espansiva. Ma ad entrambi, però, è richiesta una cosa fondamentale: rallentare e ritagliarsi del tempo poiché vivere la natura necessita di calma e ritmi pacati. Questo articolo, infatti, lungi dall’essere e dall’auspicare un ritorno indifferenziato alla natura, si basa invece sulla “concreta” convinzione che il contatto con essa dovrebbe avvenire nel pieno rispetto della propria indole personale e nel pieno rapporto con la specifica epoca storica in cui si vive. Ecco perché, anche il più piccolo gesto o la più piccola azione che dai nostri doverosi impegni quotidiani riusciamo a ritagliare per entrare in relazione con essa, sarà di certo cosa estremamente salutare.
A livello simbolico, inoltre, il contatto con la natura esprime anche la fondamentale necessità psichica di maggiore naturalezza. La natura, infatti, non ama fronzoli od ornamenti, è per definizione essenziale e anche nelle sue forme più spettacolari resta sempre fedele a sé stessa. Essa è dunque semplicità, spontaneità e, in definitiva, autenticità, tutti elementi questi che possono e dovrebbero appartenere anche alla nostra costituzione psichica. Compito quanto mai difficile, per tutti, ma anche in tal caso anche il più piccolo passo verso questa meta sarà sempre cosa utile e salutare. Inoltre, riconoscendo sempre l’importanza della personalità del singolo individuo nella propria evoluzione esistenziale, vi sono però di certo alcuni “strumenti collettivi” che possono influenzare uno specifico vissuto, come è il caso ad esempio del rapporto tra la televisione e il relazionarsi alla natura. E in tale ottica, per quanto meritorie ed utili possano essere trasmissioni come Geo&Geo, Linea Verde o altre simili, va detto e tenuta in debita considerazione come esse nutrano “virtualmente” una necessità psichica che invece andrebbe vissuta soprattutto in maniera specifica e diretta, vale a dire dal vivo.
Concludendo, si può affermare come il vivere la natura sia, tra i tanti, un nobile ed utilissimo contenuto per riattivare o scoprire nuove energie.