L’etimologia della parola Resilienza viene dal latino resalio, che significa risalire. Questo verbo, resalio (e dunque risalire), inoltre, nei secoli addietro veniva utilizzato molto spesso anche in ambito marinaro, in quanto stava ad indicare la risalita su di una barca dopo essere caduti in acqua. Come si vede, quindi, il significato di resilienza ha sempre indicato quello di risollevarsi, di recuperare, di risalire dopo una umanissima situazione di disagio esistenziale. Da un punto di vista psicologico, quindi, la Resilienza può essere definita come la capacità di una persona di affrontare e superare gradualmente umanissimi periodi o eventi di crisi e di malessere. La resilienza, in altre parole, può consentire ad una persona una graduale risalita dopo aver attraversato difficoltà esistenziali.
Come si è sin qui scritto, quindi, di fronte ad eventuali situazioni di disagio con sé stessi, oppure con i familiari, sentimentali, di salute, relazionali, scolastici, di lavoro o un lutto, la resilienza, e con la relativa risalita ad essa associata, gradualmente può rappresentare sia la possibilità di ritrovare un nuovo equilibrio interiore dopo aver vissuto una spiacevole esperienza e sia un momento di crescita esistenziale. E va inoltre aggiunto come dopo la risalita, si possa sentire più umanità ed empatia, verso sé stessi ed anche nei confronti delle altre persone.
Tra le più frequenti difficoltà esistenziali, di certo lo Stress ricopre un posto molto importante. Il termine stress viene dal latino strictus, vale a dire stretto, compresso, serrato, e può essere definito come quel vissuto psicologico che si prova nel momento in cui l’ambiente esterno sottopone una persona ad eccessive pressioni, tali da modificare una condizione di relativo equilibrio psicologico e fisico. Le situazioni della vita quotidiana che possono causare lo stress sono numerose e di varia natura: ad esempio, le impegnative esigenze lavorative, una situazione sentimentale non piacevole, la separazione dal proprio partner, un delicato intervento chirurgico, una malattia fisica, la morte di una persona cara, lo studio e gli esami scolastici, la perdita del lavoro, l’assolvere al ruolo genitoriale oppure le varie incombenze della vita; tutti elementi, questi, che possono condurre anche a ritmi esistenziali dai tratti movimentati e veloci. Come si può vedere, quindi, lo stress è un vissuto collegato strettamente al rapporto tra le stimolazioni ricevute dall’esterno ed il mondo interno di una persona. Va comunque sottolineato come queste situazioni esterne attivino determinate risposte psico-fisiche (per fare un esempio, l’aumento della pressione sanguigna) che possono essere utili, salutari e naturali in quanto possono preparare l’intero organismo ad affrontare una determinata situazione esterna (il cosiddetto stress positivo) ; ma quando esse si protraggono per un periodo di tempo abbastanza prolungato, si viene in tal modo a creare una situazione di disequilibrio rispetto all’adattamento dell’esistenza, portando una persona a vivere il ben più conosciuto e frequente stress.
In situazioni di eventi stressanti specifici quali possono essere, come abbiamo visto, una situazione sentimentale poco favorevole oppure una situazione lavorativa gravosa, può essere utile cercare di capire le cause, le aspettative, le motivazioni ed i vissuti che si sono venuti a creare rispetto ad una determinata situazione. E anche per quanto riguardo il secondo aspetto, vale a dire il vissuto di stress come ritmo esistenziale dai tratti veloci, cercare di scoprirne le cause può ricoprire anche una importante funzione di rallentare i ritmi per ritagliarsi, in tal modo, spazi personali dove poter coltivare con più attenzione le proprie necessità e le proprie risorse.
Per mezzo di un percorso psicologico, allora, gradualmente si può elaborare e dunque, superare una situazione di difficoltà esistenziale stressante, consentendo in tal modo ad una persona, una risalita, vale a dire un ritornare alla vita, sia con sé stessi che con le altre persone, in maniera armoniosa, salutare ed umana.