Il Mal di testa, o cefalea, è quel dolore avvertito in qualsiasi parte della testa o del collo. Secondo recenti ricerche, esso rappresenta uno dei disturbi più diffusi tra la popolazione, visto che circa l’80% delle persone ha avuto almeno un episodio di cefalea nel corso di un anno e visto che per il 15% di esse il mal di testa non rappresenta un disturbo occasionale e passeggero, bensì una fastidiosa presenza che si presenta piuttosto frequentemente.
Difatti, in molti casi le cefalee sono tanto ricorrenti ed invalidanti da compromettere in maniera significativa i rapporti familiari, sociali oppure le capacità lavorative delle persone, finendo per incidere pesantemente sull’intera qualità della vita. E le persone che ne soffrono, sanno quanto sia difficile conviverci anche perché, oltre al dolore che si prova, il mal di testa è una “presenza” che assorbe gran parte delle energie psico-fisiche di una persona. Inoltre, è da considerare come nel mal di testa proprio la componente psicologica abbia un ruolo molto importante: infatti, la cefalea è tra i sintomi più ricorrenti nelle situazioni quali l’ansia, lo stress oppure nella depressione. Così come è altrettanto possibile che un mal di testa possa essere una condizione psicologica “autonoma”, non legata cioè a vissuti ansiogeni oppure depressivi.
Esistono più di duecento tipi di cefalee, le quali possono essere sostanzialmente distinte in due principali gruppi: le cefalee “primarie” (in cui il mal di testa è un disturbo non legato ad una causa fisica, ma ad una situazione psicologica) e le cefalee “secondarie” (quelle forme in cui il mal di testa è un sintomo di una ben definita condizione fisica, come ad esempio un trauma cranico, l’ipertensione arteriosa oppure una malattia oculare). Per quanto riguarda le cefalee primarie, le principali forme sono la cefalea muscolo-tensiva, l’emicrania e la cefalea a grappolo.
La cefalea muscolo-tensiva, conosciuta anche come cefalea tensiva, è quel comune dolore alla testa che può espandersi fino al cuoio capelluto e al collo, e che di solito è associato ad una tensione muscolare proprio nelle zone del capo e della nuca. La cefalea muscolo-tensiva rappresenta la forma più frequente di mal di testa, ed essa è caratterizzata da un dolore forte e persistente che può essere sia di natura costrittiva, che in tal modo fa percepire un dolore somigliante ad “una cintura che si stringe” oppure ad “un cerchio alla testa”, e sia di natura gravativa, facendo quindi avvertire una sensazione simile ad “un peso che schiaccia la testa”.
L’emicrania, invece, colpisce in genere solo un lato della testa. Oltre ad essere unilaterale, il dolore di una emicrania è spesso a carattere pulsante e tende ad aumentare con le attività quotidiane ed il movimento. All’emicrania, inoltre, si possono associare nausea, stanchezza, intolleranza ai rumori oppure alle luci. Nella cosiddetta emicrania con aura, infine, può succedere che prima dell’inizio dell’emicrania, in alcune persone compaiano dei momentanei e transitori disturbi visivi (bagliori, linee ondulate o frastagliate), o sensitivi (formicolii del labbro o delle guance), oppure del linguaggio.
La cefalea a grappolo, infine, è tra le forme più dolorose di cefalea, anche se fortunatamente è molto rara. Si chiama in questo modo, poiché essa si presenta ciclicamente con attacchi raggruppati come un “grappolo” (in inglese “cluster”) nel corso della giornata, alternati poi a lunghi periodi di assenza degli stessi. Tali gruppi di attacchi, infatti, hanno generalmente una durata di sessanta minuti con una frequenza di circa quattro episodi al giorno, intervallati poi da lunghi periodi di remissione in cui gli attacchi cessano completamente. Lo schema “remissione-grappolo-remissione” può variare da persona a persona, ma nella maggior parte dei casi la cefalea a grappolo si ripete due o tre volte all’anno.
Come abbiamo visto in precedenza, nel mal di testa la componente psicologica ricopre un ruolo fondamentale. Talvolta, infatti, stati depressivi, condizioni ansiogene, attacchi di panico oppure situazioni e stili di vita stressanti trovano proprio nel mal di testa uno dei sintomi più frequenti. E in questi casi, dunque, può essere quanto mai opportuno e salutare il fatto di lavorare psicologicamente proprio sui suddetti vissuti.
Fermo restando la specificità e la particolarità di ogni situazione psicologica, per provare a capire meglio alcune cause delle cefalee può essere interessante osservare come la testa, anche nel linguaggio della vita di tutti i giorni, sia la sede dei pensieri. E in quest’ottica, allora, per alcune persone il mal di testa potrebbe segnalare la presenza di una eccessiva attività mentale, vale a dire una sorta di “ingorgo” di preoccupazioni e pensieri che sembrano non trovare una loro lineare e fluida elaborazione. E’ possibile, inoltre, che un mal di testa segnali un momento della vita di una persona caratterizzato dalla difficoltà a compiere scelte importanti oppure da un peso eccessivo di responsabilità.
Per mezzo di un fiducioso lavoro psicologico, allora, è possibile dare maggiore consapevolezza e chiarezza a tali contenuti, e di elaborarli con equilibrio ed armonia all’interno della personalità globale.