I Disturbi Sessuali Maschili rappresentano tutte quelle situazioni psico-fisiche che in un uomo impediscono oppure ostacolano un soddisfacente e regolare rapporto sessuale. Generalmente, infatti, un rapporto sessuale positivo si sviluppa lungo un susseguirsi di quattro specifiche fasi: la fase del desiderio sessuale, la fase dell’eccitazione, la fase dell’orgasmo ed infine la fase della risoluzione.
La fase del desiderio sessuale è caratterizzata sia dal desiderio di intraprendere l’attività sessuale e sia da tutte quelle specifiche ed individuali fantasie sessuali. La successiva fase dell’eccitazione, invece, è rappresentata nell’uomo dalle sensazioni di piacere sessuale e dalle concomitanti modificazioni psico-fisiologiche, vale a dire l’erezione. Nella fase dell’orgasmo si assiste ad un picco di piacere, ed infine nella fase della risoluzione si evidenzia un rilassamento muscolare ed un più ampio e generale benessere sia psicologico che fisico.
Si parla di disturbi sessuali maschili (oppure di disfunzioni sessuali maschili), quindi, nel momento in cui i vissuti psico-fisici delle quattro fasi sopra descritte non seguono una equilibrata e naturale armonia, ma vengono percepiti dalla persona con una qualche forma di disagio. Va ben specificato, inoltre, come proprio questo disagio meriti molta considerazione poiché vista la valenza e l’importanza della sfera sessuale, esso può portare ad una più generale difficoltà nel rapporto con sè stessi, nell’identità stessa di uomo, nella relazione di coppia e nell’intera qualità della vita.
Nella fase del desiderio, allora, alcune volte nell’uomo può presentarsi una mancanza di fantasie sessuali e del relativo desiderio di intraprendere l’attività sessuale stessa, vale a dire il disturbo sessuale ipoattivo (conosciuto anche con il termine calo del desiderio sessuale), oppure si può evidenziare un disturbo da avversione sessuale che può portare, invece, ad evitare contatti a carattere sessuale.
Nella successiva fase dell’eccitazione, invece, può manifestarsi il disturbo maschile dell’erezione, cioè l’impotenza. L’elemento principale del disturbo maschile dell’erezione, o impotenza, è una persistente o occasionale impossibilità di raggiungere o di mantenere un’adeguata erezione fino al completamento del rapporto sessuale. Vi sono diversi tipi di disturbo maschile dell’erezione: infatti, alcuni uomini evidenziano problemi nell’avere l’erezione fin dall’inizio del rapporto sessuale; altri, invece, hanno un’adeguata erezione ma poi la perdono iniziando il rapporto sessuale; altri ancora hanno un’erezione sufficientemente valida per un rapporto sessuale, ma la perdono durante il rapporto stesso. A livello di incidenza, circa il 20% della popolazione maschile italiana sembra soffrire del disturbo maschile dell’erezione, ma questo dato sale a circa il 35% considerando gli uomini con una età compresa tra i 40 e i 70 anni.
Nella successiva fase dell’orgasmo, invece, il disturbo sessuale maschile più comune è costituito dalla eiaculazione precoce. L’eiaculazione precoce può essere definita come l’impossibilità o la difficoltà da parte dell’uomo nell’esercitare il controllo volontario sull’eiaculazione, ed essa viene considerata la disfunzione sessuale maschile più diffusa in quanto sembra riguardare circa il 30%-40% degli uomini. Inoltre, l’eiaculazione precoce viene distinta in eiaculazione precoce primaria ed eiaculazione precoce secondaria: nella eiaculazione precoce primaria, essa si presenta sin dall’inizio dell’attività sessuale, mentre nella eiaculazione precoce secondaria si manifesta in un secondo momento, dopo un periodo di attività sessuale soddisfacente. Infine, si parla di eiaculazione precoce generalizzata quando è sempre presente nell’attività sessuale dell’uomo, mentre nella eiaculazione precoce situazionale essa si presenta soltanto in determinate situazioni, attività o partner. Rimanendo sempre all’interno della fase dell’orgasmo, esistono poi i cosiddetti disturbi da dolore sessuale, vale a dire la dispareunia maschile, che consiste nella presenza di un coito doloroso.
Infine, durante la fase della risoluzione, anziché vivere uno stato di piacere e benessere diffuso, dopo l’orgasmo la persona tende ad avvertire talvolta un senso generico di insoddisfazione.
Per quanto riguarda gli aspetti psicologici, va sottolineato come le cause dei disturbi sessuali maschili possano essere varie e diversificate: fermo restando la specificità di ogni situazione psicologica, infatti, alla base di un disagio sessuale si possono riscontare varie motivazioni come ad esempio la presenza di vissuti ansiogeni, uno stile di vita stressante, una immagine dell’altro sesso o troppo alta o troppo bassa, una difficoltà ad aprirsi mentalmente al proprio partner, oppure un disagio sessuale potrebbe anche indicare la possibilità di aprirsi maggiormente al proprio “mondo interno“, vale a dire alla riscoperta o alla scoperta delle proprie potenzialità e risorse psichiche.
Per mezzo di un fiducioso percorso psicologico, dunque, è possibile raggiungere una maggiore chiarezza e consapevolezza della propria sessualità, riuscendo in tal modo ad integrarla con armonia ed equilibrio all’interno della personalità globale.