Un elemento psicologico fondamentale in una dipendenza affettiva è la mancanza di reciprocità.
In una simile condizione relazionale, difatti, la persona ha difficoltà nel porre all’interno di un rapporto di coppia un confine, un limite, tra se stesso e l’altro. E conseguentemente a ciò, la persona si lega in maniera eccessiva, vive con la costante paura di essere abbandonato oppure di rimanere sola e si è convinti che il personale benessere psico-fisico dipenda quasi esclusivamente dalla presenza dell’altro.
Una persona dipendente affettivamente, dunque, spesso ricerca l’approazione e l’accondiscendenza di chi è vicino, portandola in tal modo ad attuare decisioni molto spesso accomodanti e non realmente sentite. Inoltre, chi dipendente affettivamente può avere un atteggiamento negativo verso se stesso e nutrire un certo senso di inadeguatezza. Come si vede, la persona con dipendenza affettiva può perdere gran parte della sua libertà.
E’ per tali ragioni, dunque, che nelle persone con dipendenza affettiva si evidenzia spesso la tendenza a stabilire un legame simbiotico con il partner senza avervi la possibilità di rinunciarvi.
Chi vive in una condizione simbiotica, difatti, in apparenza si percepisce parte di qualcosa che la accoglie, che le offre protezione e la solleva dalle necessità di dover prendere decisioni. Va ben specificato, però, che non si tratta di una protezione serena e rilassante in quanto essa può esigere continue conferme che costano ansia e un adeguamento totale, poiché la persona che vive un rapporto simbiotico ne teme la fine.
Nel rapporto simbiotico, infatti, non può essere tollerata la separazione, e il non tollerare lo stato di separazione costituisce proprio un elemento basilare della dipendenza affettiva. In questo stato di non-separazione, a ben vedere, non è tanto la relazione con l’altro ad acquisire importanza, quanto il proprio senso d’identità più profondo che viene confermato o disconfermato dalla presenza dell’altro. In ” La Rabbia delle Donne ” l’autrice Monica Morganti scrive: ” Quando finisce un amore o veniamo tradite non soffriamo solo per la perdita dell’oggetto d’amore, ma soprattutto per il fatto che allontanandosi da noi l’altro ci comunica il nostro non valore … quando l’altro se ne va rimaniamo senza il nostro valore che avevamo depositato in lui “. In sostanza, nella dipendenza affettiva non ci si limita a fidarsi dell’altro, ma ci si affida quasi completamente all’altro.
Fermo restando la specificità di ogni situazione, si può dire che la persona con dipendenza affettiva deve essere aiutata a non far dipendere la propria identità dall’altro. Attraverso un fiducioso e rispettoso lavoro psicologico, dunque, si potrà acquisire una maggiore consapevolezza dei propri mezzi, delle proprie capacità e delle proprie possibilità, riuscendo finalmente a rimettere se stessa al centro della propria vita.