E’ dal marzo del 2020 che tutta l’Italia, l’Europa ed il mondo intero stanno attraversando una delle fasi più difficili ed impegnative della storia dell’umanità, quella della cosiddetta emergenza covid. Ciò che tutti noi eravamo o siamo abituati a leggere sui libri di storia, vale a dire le varie pandemie di peste, colera oppure la “spagnola” agli inizi del 1900, la stiamo vivendo noi tutti, purtroppo, direttamente, in prima persona. Noi tutti, quindi, siamo immersi all’interno di una pandemia mondiale, e nei decenni e nei secoli a venire si leggerà di questo difficilissimo momento storico, nel quale tutti noi siamo immersi. Doverosamente, molto si è detto e molto si è scritto su internet, sui vari social network, in tv oppure sui giornali su ciò che questa emergenza covid possa significare sia nelle vita delle singole persone che nella società tutta. Quelle che seguono, allora, sono mie personali considerazioni sugli effetti psicologici che questa emergenza covid comporta per tutti noi, consapevole del fatto, però, come esse non possano che essere parziali vista l’enormità dei vissuti psichici che questa pandemia comporta.
Uno degli aspetti, secondo me, più importanti è costituito dal fatto che il covid, in un modo o in un altro, riguardi tutte le fasce d’età, dai bambini in età pre-scolare sino ad arrivare alle persone più anziane. Difatti, nelle sue varianti, soprattutto la variante inglese, il covid ha colpito principalmente i più piccoli, soprattutto i fanciulli in età pre-scolare. Il fatto che quasi tutti i suddetti fanciulli siano risultati asintomatici, è certamente un aspetto molto positivo e propizio, ma va considerato come agli occhi di un fanciullo, vale a dire agli occhi del nostro futuro, ed agli occhi dei loro genitori, anche se asintomatici, la forte ansia e la forte preoccupazione sono vissuti psicologici comunque sia sempre piuttosto presenti in una simile situazione. Oltre ai fanciulli, inoltre, anche i bambini in età scolare, con l’emergenza covid vengono privati, in un modo o nell’altro, dei fondamentali aspetti psico-socio-relazionali tipici della loro età, sostituiti (purtroppo ma doverosamente) della più “fredda” e “distaccata” Dad, vale a dire la Didattica A Distanza. Per quanto riguarda l’adolescenza e gli adolescenti in generale, inoltre, è piuttosto evidente come la loro tendenziale e naturale propensione all'”azione esterna” ed alla “ribellione” tipiche di questa fase esistenziale, male si adattano alla chiusura ed alla rigidità che le (doverosissime) restrizioni contenute nei vari DPCM comportano. Per quanto riguarda gli adulti, invece, è piuttosto naturale ed umano che le varie dimensioni dell’esistenza tipica di questa fase, vale a dire la realizzazione di sé stessi sia a livello individuale, familiare, affettivo oppure lavorativo, trovino nell’emergenza covid un grosso ostacolo alle loro fondamentali realizzazioni. Infine, per quanto riguarda le persone più anziane, le numerosissime vittime che si sono susseguite nel corso dei mesi di questa emergenza covid, impone loro un vissuto psichico ancora più denso e pregno di significato nei confronti della morte. Come si vede, dunque, il quadro che se ne ricava, è di una emergenza sanitaria che tocca tutti, profondamente, qualsiasi età si possa avere.
Quale può essere, allora, una risposta, o perlomeno un atteggiamento mentale corretto, per affrontare al meglio una situazione così delicata e difficile come l’emergenza covid comporta? Rispondere a questa domanda, ovviamente, è estremamente difficile visti i tantissimi risvolti psicologici, economici e sociali che entrano in gioco in questa dimensione covid. Fatta questa doverosa premessa, a livello generale credo, però, che possa essere quanto mai utile e salutare per tutti rispondere all’emergenza covid attuando un forte, genuino, caldo e saldo “Noi“. Abbandonare o quantomeno limitare, cioè, una visione di sé stessi e delle relazioni umane dove predomina l’Io, a favore di un Noi, che possa contemplare maggiormente un dare ed un ricevere amore, affetto, empatia, solidarietà e vicinanza umana. Un Noi, allora, che riesca a farci attivare le nostre dimensioni più umane e più solidali nei confronti degli altri, lasciando al contempo che l’amore ed il calore delle altre persone che ruotano attorno a noi possano riscaldare la nostra esistenza.