Benching, Che Cos’è E Perché In Una Relazione Può Essere Peggio Del Ghosting

Home » Articoli » Benching, Che Cos’è E Perché In Una Relazione Può Essere Peggio Del Ghosting
La Dipendenza Affettiva e La Resilienza
La Dipendenza Affettiva e La Resilienza
10 Dicembre 2013
La Dipendenza Affettiva e l’Ansia
La Dipendenza Affettiva e l’Ansia
10 Dicembre 2013

Benching, Che Cos'è E Perché In Una Relazione Può Essere Peggio Del GhostingIntervista di Lidia Pregnolato apparsa su “Vanity Fair” il 6/11/2022

Probabilmente sapete già che cos’è il ghosting, ma avete mai sentito parlare di benching? Una pratica altrettanto pericolosa per chi ne è vittima. Scopriamo di cosa si tratta e come uscirne con l’aiuto dell’esperto. Tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta di ghosting, quella pratica – non certo piacevole – di interrompere bruscamente tutte le comunicazioni e i contatti multimediali con un partner, con qualcuno che si sta frequentando o con il quale si era soltanto entrati in contatto. Ma avete mai sentito parlare di benching? Si tratta di un termine relativamente nuovo anche se riguarda una serie di comportamenti e strategie tutt’altro che sconosciute. Ne abbiamo parlato con Luca Coladarci, psicologo-psicoterapeuta, per capire come riconoscere una strategia di benching e, soprattutto, come non esserne vittime e uscirne.

Si parla tanto di ghosting ma poco di benching, che forse è un comportamento ancora più pericoloso. In cosa si differenziano le due pratiche?
«All’interno di un amore tossico, vale a dire all’interno di una relazione sentimentale dominata da un continuo e costante stato di ansia e di tensione, in una situazione di ghosting, il partner “scompare”. Difatti, il termine ghosting deriva dall’inglese ghost, vale a dire fantasma, e letteralmente significa “sparire come un fantasma”, e si verifica quando il partner, volontariamente, sparisce all’improvviso nel nulla, senza lasciare tracce. Un ghoster, cioè colui che fugge, quindi, non risponde più ai messaggi, non accetta più chiamate, blocca l’altra persona sui vari social network, con lo scopo di non farle avere più sue notizie, senza dare spiegazioni di alcun genere ed eliminando qualsiasi forma di contatto. Il ghosting, come si può bene vedere, è divenuto anche un modo per tagliare i ponti, ovvero un modo per chiudere una relazione con una persona senza doverla affrontare attraverso un maturo e reciproco dialogo o confronto. La persona che rimane improvvisamente e letteralmente abbandonata dal proprio partner può vivere allora una serie di conseguenze importanti da un punto di vista psicologico, avere una significativa diminuzione della propria autostima oppure dei pensieri autoaccusatori, i quali finiscono quasi sempre con l’attribuire a sé stesse ogni colpa e responsabilità. La vittima del ghosting, quindi, si sente esclusa, cancellata dalla vita di qualcuno a cui teneva molto, facendole in tal modo vivere una situazione esistenziale di forte disagio psicologico. Il termine benching, invece, deriva dall’inglese bench, ovvero panchina, e letteralmente significa “tenere in panchina”. Esso si riferisce a quella particolare relazione sentimentale che consiste nel prendersi del tempo, lasciando contemporaneamente un’altra persona in attesa, con il fiato sospeso, speranzosa, in uno stato limbico. Infatti, attraverso qualche rara telefonata, oppure mandando di tanto in tanto un messaggio, oppure ancora mettendole un like sui social network, il bencher, cioè colui che lascia in attesa, attua simili comportamenti col fine ultimo di non far perdere a quella stessa persona una flebile scintilla di speranza che possa aver cambiato idea riguardo la possibilità di ritessere un rapporto sentimentale. Nel frattempo, però, il bencher molto spesso si guarda intorno, flirta oppure fa conoscenza con altre persone. Sintetizzando, quindi, il ghoster, scompare, mentre il bencher mette in pausa».

Quali sono i principali rischi del benching?
«Una situazione sentimentale di benching, può creare nell’altra persona un costante stato di incertezza e di dubbio, lasciandola in bilico, in pausa, per averla in tal modo sempre a disposizione. Il bencher si fa vivo e poi si allontana, a suo completo piacimento: non sempre risponde a chiamate e messaggi, telefona sporadicamente, e talvolta, all’opposto, può succedere che si renda molto disponibile in alcuni momenti per poi tornare a essere totalmente irraggiungibile e inaccessibile in altri frangenti. Può alternare, quindi, momenti di vivo interesse e attenzione, accompagnati da promesse e lusinghe e da una presenza sia affettiva che fisica, ad atteggiamenti di indifferenza, assenza oppure persino di netto rifiuto. Il suo comportamento, come si vede, però, è ambiguo, vago, evasivo, per niente trasparente, poco onesto e poco sincero. In questi casi il bencher continua a stare con il partner ma con un atteggiamento sempre indeciso, incerto e altalenante; temporeggia e divaga, quindi, su ogni cosa che possa riguardare il rapporto sentimentale. Inoltre, talvolta capita che all’interno di relazioni di tipo amoroso, esso frequenti, come abbiamo visto, contemporaneamente più persone, a volte persino ex partner. Purtroppo, però, l’altra persona che cade nella trappola di una situazione di benching, può finire molto spesso per diventare una passiva spettatrice, dipendente in tutto e per tutto dalle mosse e dalle intenzioni del bencher. Di fronte a tanta incertezza, inoltre, la vittima di benching può sperimentare vissuti di ansia e frustrazione, sentendosi inoltre profondamente svalutata poiché può percepire sé stessa solo come un ripiego, come una sorta di ‘ruota di scorta’, quasi come una persona costretta a elemosinare amore, attenzione e interesse. Inoltre, la possibile competizione con le altre eventuali rivali, crea una situazione di malessere e ansia continua che invece di far desistere dal voler stare con quella persona, può talvolta far scattare il desiderio di dover essere la migliore fra tutte, quella che merita di essere scelta, aggiungendo, in tal modo, ansia su ansia. E va aggiunto, inoltre, che così come chi è vittima del ghosting, anche nelle situazioni di benching una persona può vivere un significativo abbassamento della propria autostima oppure avere dei pensieri autoaccusatori. Talvolta, infine, visto lo stress emotivo e vista la connessione sempre presente tra psiche e corpo, tale disagio può trovare un suo canale espressivo nella dimensione corporea, facendo comparire disturbi psicosomatici, dove l’apparato digerente (ad esempio, lo stomaco) è spesso la sede principale».

Ma quali sono i motivi che spingono una persona a diventare bencher?
«Le motivazioni che inducono una persona a diventare un bencher possono essere molteplici e variegate: vi può essere, ad esempio, l’incapacità – oppure anche la non volontà – di tessere legami significativi, oppure il non riuscire a rompere una relazione anche quando le cose non vanno come si vorrebbe, oppure il timore di restare soli, oppure ancora la volontà di tenere il piede in due scarpe lasciando aperta, nell’altra persona, una possibilità e, contemporaneamente, non perdere però l’eventualità di instaurare altre occasioni sentimentali. Si tratta, soprattutto in quest’ultimo caso, di un atteggiamento piuttosto opportunistico che tiene aperte in parallelo più strade, magari per non rimanere da soli oppure per essere alla ricerca di trovare nuove situazioni sentimentali migliori e più appaganti. All’estremo, quindi, il benching si può rivelare come un gioco per certi versi crudele di una persona piuttosto priva di empatia e vicinanza umana, che seduce e manipola l’altra tenendola sulle spine, in un gioco esistenziale fatto con l’intenzione di mantenere vivo l’interesse nei propri confronti e di confermare, in tal modo, all’interno di una relazione di potere e superficiale, sé stesso e, per certi versi, il proprio senso di “forza”. L’esatto contrario dell’amore: difatti, come scrive lo psicologo svizzero Carl Gustav Jung: “Dove l’amore impera, non c’è desiderio di potere, e dove il potere predomina, manca l’amore”».

Fonte:
https://www.vanityfair.it/gallery/benching-che-cose-e-perche-puo-essere-peggio-del-ghosting