L’Adolescenza (dal latino adolescentia, originato dal verbo adolescĕre, ovvero crescere) è quella fase dell’età evolutiva nel secondo decennio della vita caratterizzato dalla transizione dallo stato infantile a quello dell’individuo adulto. L’adolescenza, quindi, è una fase esistenziale particolarmente delicata e complessa ed è un periodo di transizione tra la fanciullezza e l’età adulta durante il quale si verificano notevolissimi cambiamenti sia psicologici che fisici. Con il termine Pubertà, inoltre, si intende quel particolare periodo di mutamenti fisici, solitamente attorno ai 12- 13 anni per i maschi ed attorno ai 10-11 anni per le femmine , attraverso i quali il corpo di un bambino o di una bambina diviene un corpo adulto capace di riprodursi, producendo autonomamente i propri ormoni sessuali, e la cui fine dovrebbe avvenire orientativamente attorno ai 14/15 anni di età. Nei ragazzi, inoltre, durante la pubertà assistiamo alle prime eiaculazioni, mentre nelle ragazze avvengono le prime mestruazioni (il menarca); questi eventi, vista la loro pregnanza ed estrema delicatezza, rappresentano tappe importantissime della crescita poiché l’eiaculazione nei maschi e le mestruazioni nelle ragazze sono indici dell’attività fisiologica dei testicoli, delle ovaie e dell’utero ed indicano la presenza della fertilità e quindi, teoricamente, della possibilità di diventare padre oppure madre. Mentre la pubertà, quindi, sta a rappresentare maggiormente l’età in cui il bambino diviene capace di riprodursi, tendenzialmente l’adolescenza pone invece l’accento sui cambiamenti psichici, affettivi, intellettivi, relazionali e sullo sviluppo somatico con i quali avviene questo delicato passaggio di transito dall’età infantile a quella adulta.
Le incisive modificazioni ormonali che avvengono durante l’adolescenza, quindi, comportano notevoli cambiamenti nello sviluppo psichico e somatico: in tale periodo, infatti ci troviamo di fronte a ciò che viene definito “scatto di crescita”, per cui i ragazzi e le ragazze, nel giro di qualche mese, si allungano notevolmente. Viene chiamato “scatto di crescita” proprio per le sue caratteristiche d’impetuosità ed intensità: difatti, l’aumento sia della statura che del peso non avvengono, come nell’infanzia, in modo graduale, ma si manifestano in modo celere ed imponente. Come si può ben vedere, dunque, il corpo, nell’adolescenza, ha un ruolo piuttosto centrale. L’adolescente, allora, potrebbe incontrare serie difficoltà ad accettare le modificazioni del proprio corpo, in quanto questi cambiamenti avvengono in maniera troppo rapida. La velocità con cui l’adolescente consegue una maturità corporea non è, dunque, equilibrato dal tempo necessario per raggiungere una maturità psichica: il bambino, infatti, come abbiamo visto in precedenza, ha una crescita graduale ed armoniosa, quindi è più facile per lui accettare il proprio corpo che, progressivamente, cambia. Nell’adolescente, invece, a causa dell’improvviso e notevole aumento della massa muscolare ed ossea e dello sviluppo considerevole degli organi sessuali primari e secondari, l’importantissimo processo di interiorizzazione e di accettazione del proprio corpo possono risultare molto più complessi. L’adolescente, allora, spesso si pone la questione se è normale o meno e cosa pensano gli altri di lui. Un vissuto siffatto, allora, può creare disagio e scontento: dei muscoli e dei genitali non ben sviluppati per i maschi, oppure un seno troppo grande o troppo piccolo per le ragazze, possono far nascere intensi vissuti di inadeguatezza.
Restando sempre sul versante dello sviluppo psico-corporeo, inoltre, nei ragazzi i primi cambiamenti somatici riguardano i genitali: difatti, in essi si sviluppano prima i testicoli e poi, a distanza di circa un anno, anche il pene. Intorno ai 12 anni, inoltre, il ragazzo perde completamente il suo aspetto infantile: cresce in altezza e cambia il timbro della voce. Nelle ragazze, invece, i primi cambiamenti somatici riguardano in particolar modo il seno, che inizia a formarsi e ad essere molto più accentuato rispetto al passato. Inoltre, vi è da sottolineare come le ragazze crescano in altezza molto prima dei loro coetanei maschi, e sotto l’incidenza degli ormoni, il loro corpo inizia ad acquisire forme rotonde con anche e bacino che si allargano. Sia nei maschi che nelle femmine, inoltre, comincia a spuntare una peluria più folta: nei ragazzi essa si manifesta con la comparsa della barba, dei peli pubici e dei peli su gambe, petto e braccia, mentre nelle ragazze la peluria comincia dal viso e dalla zona pubica per poi estendersi, in maniera ovviamente più lieve, anche sulle braccia e sulle gambe. L’adolescenza, inoltre, è l’età in cui, proprio a causa dei problemi legati all’immagine corporea, sono più facili vissuti molto delicati quali l’anoressia e la bulimia o vi può essere un’accentuazione della timidezza, con sentimenti di chiusura ed isolamento. Il disagio interiore, spesso, si può focalizzare anche su qualche elemento non perfetto del corpo o del viso: ad esempio, nei maschi l’acne che si manifesta in viso oppure nelle femmine un naso poco aggraziato, possono portare vissuti di forte disagio che, a volte, rendono difficile anche la naturale socializzazione. A proposito di socializzazione, lo sviluppo della socialità, vale a dire del rapporto con gli altri, comincia con il superamento dell’egocentrismo infantile verso i 11/12 anni, ma solo verso i 13/14 anni il sentimento della socialità porta l’adolescente verso rapporti di parità con gli altri e verso forme ideali di amicizia che non rispondono più alla necessità di avere compagni con cui giocare e divertirsi, ma amici con cui condividere idee e coltivare valori.
Proseguendo nella disamina di questa impegnativa fase esistenziale, va inoltre aggiunto come gli adolescenti, soprattutto a causa della “doccia ormonale” alla quale sono sottoposti sia la loro psiche che i loro corpi, possano apparire spesso irritabili, aggressivi, scontrosi, irrequieti, intrattabili oppure ipersensibili. Il loro umore, dunque, può essere piuttosto altalenante: possono passare, infatti, in pochi minuti, dal pianto al riso, dalla gioia al dolore, dall’essere indolente alla frenesia di voler fare tutto e subito, dall’entusiasmo all’apatia. Vi è, dunque, un continuo e a volte improvviso cambiamento d’atteggiamento: in casa, molto spesso, sono aggressivi, fuori casa appaiono molto più tranquilli; con un genitore sono gentili, con l’altro, invece, sono più irruenti; con un eventuale fratello possono essere sottomessi, con un altro possono essere più prepotenti. Negli adolescenti, inoltre, vi è la ricerca di maggiore libertà, autonomia ed indipendenza, nonostante in un rapporto più approfondito emerga l’insicurezza caratteristica della loro età, per cui cercano anche un appoggio, una guida ed un aiuto. Essi, quindi, avvertono il bisogno di muoversi e di lasciare la casa per conquistare nuovi spazi fisici e psicologici. Questa conquista, che nel bambino era graduale, adesso diventa però molto più frenetica.
L’adolescente, quindi, ambisce con forza alla propria autonomia ed individualità, ma resta profondamente dipendente dal contesto familiare nel quale vive. Di conseguenza, tende ad isolarsi dai genitori, svalutando il loro potere ed il loro ruolo pur non riuscendo a fare a meno di loro. I genitori, che prima venivano considerati come la fonte basilare e principale d’ogni idea, concetto e valore, improvvisamente non sono più saldi punti di riferimento. Essi, dunque, non sono più persone da imitare, con cui identificarsi, ma possono assumere l’aspetto di nemici da contraddire. Diventa piuttosto frequente, dunque, la contestazione delle idee e dei valori che riguarda non solo loro, ma tutti gli adulti. Va sottolineato, però, che bisognosi d’affetto, in alcuni momenti cercano ancora l’abbraccio dei genitori, mentre in altre occasioni, specialmente davanti agli amici, li ignorano totalmente. Inoltre gli adolescenti, per la prima volta, fanno esperienza della possibilità di prendere decisioni sul proprio destino, e pertanto costringono gli adulti a una revisione di ciò che in passato esprimeva le regole educative, facendo dunque sorgere frequenti conflitti familiari. E’, quindi, per certi versi normale e naturale che l’adolescente e la sua famiglia possano essere in conflitto, poiché ciò permetterà loro di staccarsi dai propri genitori per intraprendere una vita più autonoma. L’avere nuovi interessi, pensieri nuovi, diversi da quelli dei genitori, in contrasto con i loro, vivere nuovi amori, non amare più come prima la propria madre, il proprio padre, i fratelli, le sorelle, ma qualcuno al di fuori della famiglia, può far nascere anche una forte inquietudine. Nonostante ciò, se ben accolti e gestiti da entrambi i genitori, questi conflitti non incidono profondamente sul rispetto e sulla stima che gli adolescenti hanno nei confronti dei propri genitori oppure dei propri familiari, i quali, quando i giovani saranno adulti, rimarranno sempre degli importanti e fondamentali punti di riferimento.
Per quanto concerne il rapporto con i coetanei, invece, l’amicizia è ovviamente uno dei sentimenti più importanti e più intensi dell’adolescente. Vi è, difatti, una forte ricerca d’amicizia con lo stesso sesso, prima che con l’altro sesso, soprattutto nella prima adolescenza. Le qualità dei coetanei vengono il più delle volte esaltate e assumono delle valenze importanti, per cui l’adolescente sente il bisogno di vivere spesso ed intensamente con i propri amici. Pertanto, mentre le regole dei genitori molto spesso vengono contestate o rifiutate, le regole dei coetanei sono accettate senza una eccessiva difficoltà. Per quanto riguarda i rapporti con lo stesso sesso, inoltre, i maschi amano vivere nel gruppo, mentre le femmine tendenzialmente preferiscono un rapporto a due, vale a dire preferiscono tessere una relazione amicale con un’amica del cuore. Nella sua evoluzione più positiva e propositiva, quindi, il gruppo degli amici aiuta a crescere, a maturare, in una parola sola, a diventare più grandi.
Sintetizzando quanto si qui detto, quindi, l’adolescenza è l’età del cambiamento. E non a caso, come abbiamo visto all’inizio del presente articolo, l’etimologia della parola adolescenza trova la sua genesi da adolescere che in latino significa proprio “crescere”. L’adolescenza, quindi, segna proprio il passaggio dall’infanzia all’età adulta, ed essa è l’età di mezzo dominata dalla trasformazione. L’adolescente non è più un bambino e non è ancora un adulto, e questo duplice movimento, di abbandono e negazione dell’infanzia da una parte, e di ricerca di un vissuto stabile di adulto dall’altra, costituisce l’essenza stessa del processo psichico che ogni adolescente attraversa.
Per mezzo di un percorso psicologico, è possibile, dunque, elaborare e quindi superare le varie ambivalenze e conflittualità tipiche dell’adolescenza, per riuscire a vivere meglio e con più consapevolezza questa impegnativa ma al contempo ricchissima fase esistenziale.